La rianimazione dell’ospedale di Sant’Angelo ...

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... dei Lombardi e dell’Alta Irpinia

Da 'il Seminario' n. 1/2022

L'angolo della medicina

Premesso che il nosocomio di Sant’Angelo dei Lombardi, nel corso degli ultimi anni, ha perso la sua primaria destinazione di struttura sanitaria al servizio dell’Alta Irpinia ed è stata riconvertita in una struttura più sociale che sanitaria, proviamo a dare ossigeno a questa unica struttura esistente in ...

L’ospedale di Sant’Angelo dei Lombardi

... Alta Irpinia e ad assicurare almeno uno spiraglio di assistenza sanitaria alle persone che hanno deciso di rimanere e provare a sopravvivere in questi territori scordati da Dio e dal mondo.

Infatti, entrando nello stabile sono ben visibili le insegne del centro privato accreditato “Don Gnocchi” a sinistra e della struttura sociale o socio sanitaria, che dir si voglia, Centro Autistico a destra; mentre le attività sanitarie, in senso stretto, sono a servizio, per la gran parte, per continuare a rimpinguare le casse del centro riabilitativo, visto che si servono del laboratorio di analisi e del centro di radiologia per tutte le attività cliniche routinarie, ma anche del Pronto Soccorso pubblico, qualora ci fosse bisogno di gestire qualche emergenza clinica non gestibile nel privato, fosse anche accreditato. L’ospedale è un cantiere in movimento continuo, ma le attività mediche sono ben al di sotto degli standard minimi dei Lea e delle attività di medicina e chirurgia erogate prima e dopo il terremoto del 1980.

Il Pronto Soccorso vive di luce riflessa senza un responsabile e con una carenza assoluta di medici ad esso dedicati e la astanteria è sempre piena, anche per una atavica e discutibile gestione del personale. A questo proposito val la pena ricordare che il servizio emergenziale Psaut (118), di S.Angelo L., è assicurato da 4 medici e 3 infermieri che fanno i salti mortali per i turni, ma che, materialmente, non possono assicurare una presenza continua minima di un medico e un infermiere per turno e, molto spesso l’ambulanza esce o senza il medico o senza l’infermiere.

Un corridoio dell’ospedale di Sant’Angelo dei Lombardi

Il reparto di Chirurgia è una Unità semplice, laddove dovrebbe essere una Unità Complessa, con 2 chirurghi attivi in organico, diretta da un direttore (ex primario) e da un neo primario proveniente da Ariano Irpino, e probabilmente (speriamo bene!) da altri 2 chirurghi che sono stati solo annunciati, per tutelare le attività minime di sala operatoria, degenza clinica e Pronto Soccorso. Il tutto dovrebbe servire per poter attrarre dirigenti medici che al momento non hanno nessun incentivo ad approdare a Sant’Angelo dei Lombardi e, soprattutto, a rimanerci.

Bisogna studiare ed applicare, d’intesa con la Regione, incentivi da corrispondere ai medici disponibili a venire e restare in Alta Irpinia, sulla falsa riga delle zone disagiate montane ed insulari. Vedi anche disegno di legge della Montagna. Si potrebbero stipulare convenzioni con Policlinici Universitari, Ospedali di Eccellenza ed altro, in modo da attrarre medici e pazienti, richiamati da Professionisti di Alto Profilo, disponibili a svolgere, non in maniera continuativa, attività mediche e chirurgiche. Inoltre il personale infermieristico, al 90 per cento, deve essere rinnovato e ringiovanito, visto che è costituito da anziani e con difficoltà ad espletare turni notturni o impegnativi, per problematiche varie.

Bisognerebbe potenziare seriamente l’Assistenza Domiciliare, investendo più risorse economiche, puntando sulla capillarità, ma soprattutto sulla professionalità degli operatori sanitari che vanno remunerati adeguatamente. Si potrebbe pensare di implementare un Ospedale di Comunità in seno al nosocomio ed una Lungodegenza, in modo da fare da filtro ricevente e comunicante con il P-O. di Sant’Angelo dei Lombardi, attuando, nei fatti e finalmente, il percorso Ospedale Territorio. Tutto quanto per venire incontro alla popolazione sempre più anziana e fragile.

Attivare da subito e sine dubio la Terapia Cardiologica e forse anche quella intensiva, ormai pronta ed attrezzata al meglio e pronta per essere fruita da noi, poveri Cristi! Utilizzare i fondi Pnrr per far fronte a spese ordinarie e straordinarie de qua, investendo sul personale.

Dr. Antonio Cione mmg Asl AV
Presidente Associazione Medici Cattolici
“S.G. Moscati” Arcidiocesi S. Angelo L.