L’Arcivescovo Gaetano Caracciolo (1682-1709) e il Corpo di S. Benigno Martire a S. Andrea di Conza
Si è tenuto lo scorso venerdì 3 novembre 2023, presso la Chiesa Madre di Sant’Andrea di Conza, l’interessantissimo e importante incontro di presentazione del volumetto realizzato dal Dott. Arcangelo Bellino relativo all’illuminato e fattivo Arcivescovo Gaetano Caracciolo che ...
... resse la Diocesi di Conza a cavallo del 1700 e precisamente dal 1682 al 10 agosto 1709 quando chiuse la sua esistenza terrena e si fece seppellire nella cripta della Chiesa di San Michele, che egli stesso aveva fatto realizzare, con la preziosa reliquia, acquisita da parte del presule, del corpo di un S. Benigno martire e che, nel 1744, risultava ancora collocata nel suggestivo ipogeo presso il suo sepolcro.
La presentazione dell’incontro, affidata al Parroco Mons. Don Donato Cassese, è stata incentrata sulla importanza delle immagini sacre che, come asseriva papa Ratzinger, possono “… trasmettere la fede in un nuovo «linguaggio parabolico»” e sul martirio a cui sono sottoposti, ancora oggi, tantissimi cristiani perseguitati solo perché professano pubblicamente la loro fede.
Il Dott. Bellino ha poi illustrato l’iniziativa della stampa del volumetto, quale frammento di Storia Sociale e Religiosa, parte del volume “A. BELLINO, Ecclesia Sancti Michaelis Archangeli in Terra Sancti Andreae”, che è frutto di una ricerca effettuata con la collaborazione dell’amico Gino Piccininno.
Il lavoro, è stato sostenuto e promosso dall’Associazione “Michele Mariano Iannicelli” che, con i contributi raccolti anche con la vendita del volumetto, ha l’intento di provvedere al restauro della statua del Santo bambino e della teca che la custodisce insieme alle sue reliquie.
La stesura del volume è stata oltremodo difficoltosa e i risultati della ricerca non possono ritenersi esaustivi perché le fonti, che sono imprescindibili, risultano, come di consueto, piuttosto scarse nella nostra diocesi. Quelle che riguardano il periodo iniziale, relative alla venuta della reliquia a Sant’Andrea, sono in verità più chiare di quelle successive e l’aspetto più singolare della vicenda è che la parte più oscura della storia è quella più prossima ai nostri tempi.
Ha preso poi la parola la restauratrice Margherita Gramaglia che, sottolineando la preziosità e la bellezza della statua, ne ha d'altra parte chiarito lo stato di notevole degrado e di deperimento ed ha esposto la necessità di un intervento che dovrebbe svilupparsi in delicate e avvedute operazioni di saggi e prudenti azioni di restauro. Ugualmente preziosa e pregiata la teca che contiene la statua ed ugualmente corrotta e deteriorata tanto da richiederne una immediata restaurazione. Secondo la studiosa la teca appare originale e autentica ma profondamente danneggiata e tarlata. Il lavoro si prospetta molto impegnativo ma fattibile ed urgente. Ha quindi accennato alle procedure da seguire per recuperare degnamente la rara statuetta.
Mons. Tarcisio Gambalonga, Direttore dell'Ufficio Diocesano Beni Culturali dell'Arcidiocesi di S. Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia, ha da parte sua sottolineato l’originalità e l’unicità della statua, della quale aveva, fino a quando non coinvolto, ignorato l’esistenza e che ritiene meritevole di ogni attenzione e rispetto.
L’Arcivescovo Mons. Pasquale Cascio ha creduto bene di sottolineare la validità e l’importanza del volumetto che, per quanto di ridotte dimensioni, ha un suo valore intrinseco ricordando che la stessa Bibbia è costituita da tanti volumetti e deve il suo stesso nome alla raccolta di diversi testi religiosi, come potrebbe essere considerato questo presentato stasera.
Ha poi evidenziato che quantunque il volume non si contraddistingue, come un altro precedente lavoro del Dott. Bellino che egli stesso presentò ormai diversi anni fa, per la notevole acribìa, possiede in ogni caso un suo precipuo valore storico e la storia, si sa, offre principalmente fondati criteri di discernimenti.
Dopo la controriforma cattolica la Chiesa si affermò come “una, santa, cattolica e apostolica” e i simboli, le immagini, le sculture divennero fondamentali per rafforzare la fede e la religiosità dei credenti. Così anche a Sant’Andrea l’Arcivescovo Gaetano Caracciolo volle non far mancare un simbolo di devozione al quale egli stesso volle fare affidamento ponendolo al suo fianco nella propria sepoltura.
Certo è possibile sollevare e rilevare dubbi nel corso della stesura e nella scrittura di un libro ma essi sono sempre positivi se orientati a nuove ricerche e quindi a nuove scoperte e, in definitiva, a nuove definizioni.
Ben vengano allora simili lavori che possono solo giovare al rafforzamento della religiosità e della fede.
La manifestazione ha suscitato particolare attenzione del pubblico presente, che ne è uscito arricchito di nozioni reali di tempi ed eventi storici.